Scrivono di noi

A.L.I.Ce. – Associazione per la lotta all’Ictus cerebrale di Carpi compie dieci anni. Un traguardo importante che, sorride il dottor Gabriele Greco, tra i soci fondatori del sodalizio nonché presidente onorario, “ci riempie di orgoglio e, allo stesso tempo, impone alcune riflessioni su quanto fatto sinora e, soprattutto, su come essere pronti per affrontare le sfide che si presenteranno in futuro”. Da sempre legata a doppio binario con il Reparto di Neurologia dell’Ospedale Ramazzini, tra gli obiettivi del sodalizio nato da una costola di Amo,“vi è quello di vigilare attentamente affinché la Neurologia rimanga forte, efficiente e organizzata per garantire così alti livelli di assistenza ai pazienti colpiti da ictus acuto”, spiega Greco. Presieduta da Maurizio Calestrini poiché, prosegue Gabriele Greco, “ben presto compresi l’importanza, eticamente parlando, di fare un passo indietro per non incarnare la doppia figura di primario e di presidente”, Alice annovera tra i suoi soci anche vari medici e infermieri e questo “ha rappresentato sin da subito la nostra forza. Una conoscenza approfondita della patologia, infatti, ci ha permesso di tarare al meglio le azioni da mettere in campo, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e la sensibilizzazione della cittadinanza”. Ma il vero motore del sodalizio sono “i volontari. Un esercito tanto piccolo quanto appassionato e determinato. Su oltre 200 soci, i volontari attivi sono soltanto una ventina, un fenomeno con il quale tutte le associazioni devono purtroppo misurarsi. Confido possano aumentare e auspico che il lavoro che facciamo a scuola, coi giovani, possa essere utile anche in tal senso. Ogni nuova leva sarà la benvenuta”. Una delle parole d’ordine per Alice è certamente Rete: “non siamo chiusi in una scatola, al contrario, siamo aperti a numerosi tipi di collaborazione con altri soggetti del terzo settore e non solo, a partire dal Lions Carpi Host che ci ha praticamente adottati non facendoci mai mancare il suo supporto. E’ impensabile oggi non costruire azioni sinergiche insieme alle istituzioni e alle altre associazioni operanti in ambito socio – sanitario: solo unendo le forze, infatti, si possono mettere in campo progetti rispondenti ai bisogni di una società complessa che continua a invecchiare”. Da dieci anni a questa parte Alice si batte strenuamente sul fronte della prevenzione organizzando “momenti di informazione nelle scuole coi ragazzi, preziosi ambasciatori presso le loro famiglie, e occasioni di incontro con la città di Carpi nell’atrio dell’ospedale e nella galleria del Borgogioioso, e a Mirandola, durante le quali ci confrontiamo con circa 400 persone e per le quali stiliamo una scheda del rischio, orientandole così verso sani stili di vita. L’Istituto superiore di sanità sostiene come l’adozione di un corretto stile di vita abbatta del 50% il rischio di ictus e di infarto miocardico. Noi, instancabilmente, continueremo a lanciare tale allarme. L’ictus – sottolinea il dottor Greco – è una patologia età dipendente e, dunque, a fronte dell’invecchiamento della popolazione, la sua incidenza dovrebbe continuare ad aumentare, in realtà a Carpi, così come a livello nazionale, si registra una lieve riduzione. Ci piace pensare che la nostra opera di sensibilizzazione rivesta un ruolo, seppur piccolo, in tale diminuzione”. Ictus in salute, invece, nato in punta di piedi due anni fa, in modo sperimentale, da un’idea del dottor Ruggero Vio, fisioterapista per anni impiegato presso la Stroke Unit dell’Ospedale Ramazzini, sta conquistando il cuore di molti anche se, ammette Greco, “confidiamo di poter fare meglio, intercettando un numero crescente di malati”. Pensato e finanziato interamente dall’associazione, questo progetto di assistenza ai pazienti colpiti da ictus medio-lieve nella fase post ospedaliera ha l’obiettivo di “addestrare i malati a combattere le eventuali recidive e altri nemici come la depressione post ictus e l’ansia da abbandono dopo le dimissioni dalle strutture sanitarie. E, ancora, attraverso una serie di processi educativi desideriamo spiegare come evitare di incorrere in incidenti domestici, in particolare nelle cadute. Inoltre, il progetto fornisce principi di attività motoria a completamento del percorso riabilitativo per migliorare così le abilità residue e minimizzare i danni”. In provincia di Modena gli ictus ischemici ed emorragici sono circa 1.200 l’anno, in regione circa 7mila, di questi circa il 40% riceve una riabilitazione in fase acuta. “Per molto tempo – prosegue Greco – ci siamo concentrati perlopiù sulla prevenzione della patologia, ora, grazie a questo progetti, cerchiamo di colmare una lacuna, ovvero quella zona grigia esistente tra il post ricovero e il ritorno del paziente presso un’abitazione non più a misura di malato. Un rientro spesso funestato da invalidità e, dunque, da problemi di carattere sociale, psicologico e sanitario”. Il progetto – che vede la partnership di Ausl Modena e dell’Unione delle Terre d’Argine – prevede un modello innovativo di presa in carico successiva alla fase acuta o post-acuta dell’ictus, reso possibile dall’integrazione trasversale di operatori appartenenti a organizzazioni differenti: “una vera e propria staffetta di professionisti (dal neurologo al fisiatra, dal fisioterapista al laureato in Scienze Motorie, dai medici di medicina generale al logopedista, dagli assistenti sociali agli infermieri) e volontari, i quali incontrano settimanalmente, per circa quattro mesi, malati e famigliari”, spiega Greco. Un progetto che, per il suo valore scientifico, la sua finalità educativa, la sua replicabilità e fattibilità sul territorio è stato premiato da una giuria internazionale, in occasione della 2^ Convention nazionale di ALICe Italia, lo scorso ottobre, a Roma. “Il clima che si crea tra malati, care givers, volontari ed esperti è piacevole e famigliare e questo credo costituisca la vera chiave di volta del progetto”, prosegue Greco. Per celebrare questi primi dieci anni di vita, Alice organizza una cena sabato 6 aprile, alle 20, presso il Circolo Arci di Cortile, il cui ricavato sarà devoluto in favore delle persone colpite da ictus e delle loro famiglie (solo su prenotazione: 059.651894). “In occasione della festa per il decennale – conclude il dottor Greco – consegneremo il Premio Amici di Alice Carpi a Radio Bruno, nella persona del dottor Gianni Prandi, per la vicinanza da sempre mostrata al nostro sodalizio e per esprimere così pubblicamente il nostro ringraziamento”.

Jessica Bianchi

Si è spento a soli 68 anni, dopo una lunga malattia, il dottor Mario Baratti. Neurologo stimato, ha lavorato per anni all’Ospedale Ramazzini di Carpi.

“Aggiornato e competente su tutti gli aspetti della Neurologia, – lo ricorda l’amico e collega, dottor Gabriele Greco – si era da tempo dedicato alla diagnosi e alla cura dei disturbi del movimento (malattia di Parkinson in particolare) sulle quali condusse studi di rilievo nazionale e organizzò Convegni scientifici molto apprezzati. Brillava per grande umanità e capacità comunicative, riusciva a coagulare simpatia e interesse nei tanti ambienti che frequentava. Stimatissimo dai Colleghi dell’intero Ospedale, aveva contribuito alla formazione di un solido e armonico gruppo di lavoro alla Neurologia. Aveva una cultura trasversale ed eclettica. Socio fondatore del Gruppo Parkinson (al quale profuse a lungo grande e appassionata dedizione) e di ALICe di Carpi, aveva lasciato a Carpi profonde radici di riconoscenza, affetto e simpatia, pur continuando a vivere nella sua Boretto, per la cui comunità tanto si impegnò, ricambiato nell’affetto dei concittadini”.

Lascia la moglie Fiorenza e i figli Paolo e Marco.

A.L.I.Ce. Carpi si associa al dolore della famiglia per la perdita del caro amico, socio e fondatore Dott. Mario Baratti.

Lotta all’ictus, donati 2mila euro con la vendita di panettoni solidali.

Il Resto del Carlino Modena – 25/02/2022
Lotta all’ictus, donati 2mila euro con la vendita di panettoni solidali.
In programma il bis con le colombe pasquali

Successo per il progetto di solidarietà ‘Due cuori e uno Chalet’, promosso dal locale Chalet 3.0 di piazza Garibaldi in collaborazione con A.L.I.Ce. di Carpi, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale: in totale ammonta a duemila euro la cifra devoluta. L’iniziativa prevedeva la vendita di panettoni artigianali prodotti dallo Chalet che ha poi devoluto 5 euro all’associazione per ogni dolce. «Abbiamo venduto oltre 120 panettoni – afferma Simona, titolare dello Chalet 3.0 –. Il riscontro da parte dei clienti è stato positivo: in tanti sono venuti apposta a comprarlo. Un’azienda biomedicale di Bologna in particolare ne ha acquistati oltre 50: questo ci ha reso estremamente orgogliosi anche perché il nostro prodotto e la conoscenza dell’associazione hanno oltrepassato i confini di Carpi».Oltre alla vendita dei panettoni, sempre a scopo benefico, a dicembre il locale ha organizzato una cena cui hanno partecipato medici del reparto di Neurologia dell’ospedale di Carpi, soci di A.L.I.Ce. e tanti clienti: «Anche in quell’occasione sono stati devoluti 5 euro per ogni menù fisso – prosegue Simona – Tra la cena, i panettoni e quello che noi abbiamo aggiunto in autonomia, siamo riusciti a devolvere 2mila euro all’associazione. E questa collaborazione, nata spontaneamente, proseguirà! Siamo pensando di mettere in produzione anche le colombe per Pasqua e devolvere parte del ricavato all’ente, e di organizzare altri eventi a scopo benefico». «Ringraziamo di cuore Chalet 3.0 per avere sostenuto A.L.I.Ce Carpi», afferma Maurizio Calestrini, Presidente dell’associazione. m.s.c.